IL CIELO NON HA OCCHI

Ancora non conosci le mattine
in cui mi alzo senza ridere
e le giornate a guardare la finestra.
Il cielo non ha occhi
e lo stesso ci coinvolge
quando piange.
Io non so di te che il nome
e poc’altro.
Eppure anche tu hai bussato
alla porta di casa
forse per sbaglio
come a volte succede.
Anche tu sei avvolta in una vita
di ritardi e di invenzioni
per coprire le paure.
Lascia che il tempo le porti con s?
e finiscano anche loro
come certi sogni travolti dal fiume
degli anni che corrono via.
Certo qualcuno avr? versi migliori
per cercare di rispondere
alle domande non ancora fatte
e non farti pensare
alle giornate vissute di fretta,
ai due minuti del caff?
dove la prima volta t’ho guardata
davvero.
A volte lascio che le persone
scappino da me
per non cercare un motivo
per cui dovrei amarle.
Non voglio che la tua immagine
resti una tra le tante
che disegnano le notti in cui sto sveglio.