Ciao, Amico Fragile

Su Fabrizio De Andr? e sulla sua vita ? stato scritto tutto il possibile. Ormai, com’? giusto che sia, non ci si chiede neanche pi? se fosse poeta o cantautore, perch? ? stato entrambe le cose o, forse, non ? stato nessuna delle due. Semplicemente ? stato Fabrizio De Andr?.
Avevo 6 o 7 anni quando, una sera come tante, mentre ero in macchina con i miei e l’autoradio era accesa, sentii per la prima volta la voce di Fabrizio. La canzone era Il pescatore, e gli occhi enormi di paura mi fecero per un attimo distogliere lo sguardo dalla strada. Come per tante cose che si fanno da bambini, mi dimenticai presto di quella canzone, finch?, anni dopo, ritrovai per caso quella cassetta. Riascoltandola, quelle sensazioni di stupore che avevo avuto da bambino mi ripresero subito, per la bellezza della voce, per la forza delle parole. Ben presto ebbi tutti i suoi album, ed imparai tutte le sue canzoni. Quella che prima era solo una voce divenne un viso, una persona, un amico che avevo e che viveva lontano ma che potevo sentire quando volevo per ascoltare un consiglio, mai imposto ma sempre intelligente.

 

Le parole di Fabrizio sono state questo per me, una compagnia ed una guida.
Esistono tanti siti, tante pagine scritte da persone che come me lo hanno amato e ascoltato e gli hanno voluto rendere omaggio.
Probabilmente questa rimarr? solo una delle tante, ma per me ? un buon modo per dire che Fabrizio non ci ha lasciato quell’11 gennaio, e che ancora vive in me e in chi lo ascolta.

Ciao Faber, se veddemu.